Caterina Morigi
Born in Ravenna, near the coast of the
Adriatic Sea, Caterina studied geology in Bologna, where she attended a PhD
course in Earth Sciences, partly spent in Bordeaux.
After her PhD, she moved to Ancona, where
she worked for several years at the Institute of Marine Biology of University
Polytechnic of Marche , carrying out research and teaching in university.
In fact, since undergraduate student Caterina
developed a special interest – a true passion - for Foraminifera (in short
forams, marine unicellular organism).
She began by studying forams of the Southern Adriatic Sea and then widening
her range of interest to worldwide species: from the Black Sea to Antarctica (Ross
Sea), offshore Mauritania and the Arctic, exactly the North Pole.
Really? I ask.
Yes, she confirms, I worked on three cores sampled
in the North Pole during in an expedition that included one research ship and
two ice-breakers.
In the years 2008-2013 Caterina left her
country to work at the Geological Survey of Denmark and Greenland, where she
studied K-T forams, that are those living in the times of dinosaur extinction.
Finally last September she won a selection
and obtained a tenure at Pisa University, where teaches and continues her research
activities.
Moreover, Caterina has been sailing in
several cruises and participating in a lot of international congresses… a
brilliant international career in research and university: not too hard for a
woman and a caring mother?
No, she explains, it is difficult but not
impossible: it requires a good organization and a supportive partner, as I luckily
have.
She is definitely the right woman whom to
ask advice for girls who dream of a career in science and in university.
She suggests to choose to study what you
like most because, in this case, you will find the resources to overcome
problems and - last but not least – to be aware that a lot of work is needed for
success… in Italy as well as abroad.
Nata a Ravenna, vicino alla costa dell’Adriatico, Caterina ha studiato Geologia a Bologna, dove ha anche fatto il dottorato di ricerca in Scienze della Terra, trascorrendo un periodo di studio a Bordeaux.
Dopo il dottorato si è trasferita ad Ancona, dove ha lavorato per diversi anni all’Istituto di Biologia Marina dell’Università Politecnica delle Marche, sia facendo ricerca che tenendo corsi in università.
Fin in da prima della laurea, infatti, Caterina ha sviluppato un interesse particolare – in effetti una vera passione – per i foraminiferi, piccolo organismi unicellulari marini.
Ha cominciato studiando i foraminiferi dell’Adriatico meridionale, per allargare poi i suoi interessi alle specie di tutto il mondo: dal Mar Nero all’Antartide (Mare di Ross), dal largo della Mauritania all’Artico, per la precisione fino al Polo Nord.
Davvero? Le chiedo.
Sì, mi dice, in effetti ho lavorato su tre carote estratte al Polo Nord con una spedizione che ha richiesto ben due rompighiaccio, oltre a una nave da ricerca.
Negli anni tra il 2008 e il 2013 Caterina ha lasciato il suo paese per lavorare al Geological Survey della Danimarca e Groenlandia, dove ha studiato i foraminiferi dell’intervallo K-T, cioè quelli che vivevano al tempo dell’estinzione dei dinosauri.
Infine, lo scorso settembre, ha vinto un concorso ottenendo una cattedra all’Università di Pisa, dove insegna e continua le sue ricerche.
Inoltre Caterina ha fatto molte crociere oceanografiche, ha partecipato a un gran numero di congressi internazionali… una brillante carriera nella ricerca e nell’università: non è troppo dura per una donna e una madre premurosa?
No, mi spiega, è difficile ma non impossibile: richiede una buona organizzazione e un partner che dia sostegno, come – per fortuna – ha avuto lei.
Lei è sicuramente la donna giusta a cui chiedere consiglio per le ragazze che sognano una carriera nella ricerca e nell’università.
Ecco cosa suggerisce Caterina: scegliere di studiare ciò che più piace, perché in questo caso si troveranno le risorse per superare i problemi e – infine - essere consapevoli che per il successo ci vuole molto, molto lavoro, in Italia come all’estero.
Åse Sudmann
I met Åse Sudmann sitting at the engineers’
desk during my shifts in the Operation Room and I noticed that she is the only
woman in charge of this job on board the G.O.Sars, so I managed to make her a
short interview: here it is what I have learnt about this smart and kind woman.
Åse is an electronic engineer, is Norwegian
and works at the Vessel Department of the Institute of Marine Research (IMR). She
lives with her family outside Bergen, not far from her working place, when she
is not at sea.
When Åse was at school, she liked
scientific subjects more than humanities and was good at mathematics, so, when
she entered university, it came natural to her to choose engineering courses.
After the degree in electronic engineering,
Åse first worked in a hospital and then switched to a company that produced
pumps for the oil industry.
Finally, one year ago, she decided to
accept a job at IMR and began to sail.
I asked Åse how it is like being a woman
working at sea and she explained me that she could do this when she had
grown-up children, so she was able to manage her career balancing her professional
interests with the needs of her family.
Another issue that puzzled me was about the
use of free time when she lives on board for several days. No problem, said Åse,
free time is not too much and I can choose from many pleasant activities, like
reading, knitting, calling my family through the satellite telephone and
training in the gym (I confirm, there is a well equipped gym in the G.O.Sars).
Finally I asked her about her plans for the
future? She smiled and said: Who knows?
Åse Sudmann |
Ho incontrato Åse Sudmann seduta alla
postazione degli ingegneri durante i miei turni nella Operation Room della
G.O.Sars e ho notato che lei è l’unica donna con questo compito a bordo della
G.O.Sars, così ho fatto in modo di intervistarla: ecco cosa ho saputo di questa
donna, gentile e brillante allo stesso tempo.
Åse è un ingegnere elettronico, è norvegese
e lavora al Vessel Department dell’
Institute of Marine Research (IMR). Vive con la sua famiglia fuori Bergen, non
lontano da dove lavora quando non è per mare.
Quando Åse era a scuola, preferiva le
materie scientifiche a quelle umanistiche e andava particolarmente bene in
matematica così, quando ha scelto l’università, le è sembrato naturale iscriversi
a ingegneria.
Dopo la laurea in ingegneria elettronica
Åse ha lavorato dapprima in un ospedale, poi in un’azienda che produceva pompe
per l’industria petrolifera, infine, un anno fa, ha accettato un lavoro all’IMR
ed ha iniziato a navigare.
Ho chiesto a Åse com’è essere una donna che
lavora in mare e lei mi ha spiegato che ha potuto farlo perché aveva i figli ormai
adulti, così è riuscita a gestire la sua carriera bilanciando i suoi interessi
professionali con le esigenze della famiglia.
Un’altra questione che mi incuriosiva era
come trascorre il tempo libero quando è a bordo per parecchi giorni. Nessun
problema, mi ha detto Åse, il tempo libero non è poi molto, e posso scegliere
tra diverse attività piacevoli: laggere, lavorare a maglia, chiamare l mia
famiglia con il telefono satellitare e allenarmi in palestra (confermo, c’è una
palestra ben attrezzata sulla G.O. Sars).
Per finire le ho chiesto quali sono i suoi
progetti per il futuro. Åse ha sorriso e mi ha detto: chi lo sa?
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