Martin Dahl
Martin Dahl is a calm, smiling man that you
can meet in the Operation Room of the G.O. Sars sitting at a computer or standing
in front of an array of screens where he can control every “vital parameter” of
the ship’s scientific-technological equipment.
He is Norwegian, has studied as electronic
engineer and lives in Bergen, the second largest town in Norway.
Bergen is the location of the Institute of
Marine Research (IMR), where Martin works as Instrument Chief of research
vessels. In fact IMR is currently running four research ships, plus one
dedicated to developing countries, sailing near the coast of Congo in these
days.
IMR research activity is focused mainly on
the study of fisheries (following a tradition founded on the pioneering studies
of G.O. Sars), but also on oceanography ad on marine geology.
Martin Dahl contributes to this scientific
enterprise by sailing - on average - about 120 days a year and travelling all
over the world, including Antarctica, but mostly in the Arctic.
In 2004 he sailed on board G. O.Sars in a Mar-Eco
Cruise along Mid-Atlantic Ridge, made
famous by the book “Life in the Mid Atlantic” by Peter Boyle.
Some years, to take a break from the sea,
Martin spends his holidays in Italy, in the middle of Tuscan countryside.
Martin Dahl (Image: G. Realdon) |
Martin Dahl è un uomo calmo e sorridente che si può incontrare nella Operation Room della G.O. Sars, seduto al computer o in piedi davanti ad una schiera di schermi da dove può controllare ogni “parametro vitale” delle attrezzature scientifiche-tecnologiche della nave.
È norvegese, ha studiato ingeneria elettronica e vive a Bergen, la seconda più grande città della Norvegia.
Bergen è la sede dell’Institute of Marine Research (IMR), dove Martin lavora come responsabile della sezione strumenti delle navi da ricerca. Infatti l’IMR gestisce attualmente quattro imbarcazioni da ricerca, più una dedicata ai paesi in via di sviluppo, che in questi giorni naviga vicino alla costa del Congo.
L’attività di ricerca dell’IMR è dedicata principalmente allo studio delle risorse ittiche (seguendo una tradizione fondata a partire dagli studi pionieristici di G.O.Sars), ma anche all’oceanografia ed alla geologia marina.
Martin Dahl contribuisce a questa impresa scientifica navigando, in media, circa 120 giorni all’anno e viaggiando in tutto il mondo, Antartide compresa, ma soprattutto nell’Artico.
Nel 2004 ha navigato sulla G.O. Sars lungo la Dorsale Medio-Atlantica, in una crociera Mar-Eco resa famosa dal libro “Life in the Mid Atlantic” di Peter Boyle.
Qualche anno, per prendersi una pausa dal mare, Martin passa le sue vacanze in Italia, in mezzo alla campagna Toscana.
The G.O.Sars |
Katrine Husum
Katrine is a Danish expert of foraminifera.
Foraminifera, in short forams, are eukayotic unicellular organisms dwelling in
the sea since the Cambrian period with a huge number of species. They are
renowned guide fossils, so micro-paleontologists look for them with great
enthusiasm.
With a degree in
Geology, Katrine works as researcher for the Norwegian Polar Institute (NPI).
Her main interest is the study of past ocean currents in the Arctic by means of
forams (younger than 5million years) and of geochemical analysis (stable
isotopes, like 18O/16O and 13C/12C).
To do this she uses to cooperate with other groups of micro-paleontologists, sedimentologists
and geophysicists.
As I meet Katrine in front of a stereomicroscope,
I ask her to show me the forams she has just collected from the box-core
sediments sampled in these days from the seafloor.
She shows me some of her findings: a big
benthic foram and many small planktonic ones, plus sponge spicules and different
types of clasts (mica, quartz). She guesses these fossils are younger than
eight thousand years.
About her expectations, Katrine confesses
that she hopes her tiny creatures will help to reconstruct the detailed events
of the last interglacial and glacial periods: not an easy task, but I am sure
she will succeed.
Katrine Husum (Image: G. Realdon) |
Katrine è un’esperta danese di
foraminiferi. I foraminiferi sono organismi unicellulari eucarioti che abitano
i mari fin dal Cambriano con un gran numero di specie. Sono famosi come fossili
guida, perciò i paleontologi li cercano con molto entusiasmo.
Laureata in geologia, Katrine lavora come
ricercatrice presso il Norwegian Polar Institute (NPI). Il suo principale
interesse scientifico è lo studio delle antiche correnti dell’Artico per mezzo
dei foraminiferi di età inferiore a 5 milioni di anni e di analisi geochimiche (su isotopi stabili,
come 18O/16O e 13C/12C).
Per fare ciò collabora abitualmente con altri gruppi di miscro-paleontologi, sedimentologi
e geofisici.
Visto che parliamo davanti ad uno
stereo-microscopio, le chiedo di mostrarmi i foraminiferi che ha appena trovato nei sedimenti del
box-corer raccolti in questi giorni sul fondo del mare.
Katrine mi fa vedere un grosso foraminifero
bentonico e diversi altri, piccoli e
planctonici, più spicole di spugne e clasti di diversa composizione
(quarzo, mica). Lei scommette che questi
fossili hanno meno di ottomila anni.
Le chiedo che cosa si aspetta per il
futuro: mi confessa di sperare che un giorno le sue “creature” permetteranno di
ricostruire in dettaglio gli eventi degli ultimi periodi interglaciale e
glaciale.
Non è certamente un compito facile, ma sono
sicura che Katrine ci riuscirà.
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