Life on board a research vessel is highly
organized and it has to be this way, given the costs of managing such type of
ship: a concentrate of technology and of specialized personnel.
The project coordinator and the chief
scientists(Renata G. Lucchi and Vedrana Kovacevic from Italian OGS) had planned in
advance the timing of the activities to be carried out by different research
groups from different countries (Italy, Norway, Sweden, Poland, Ireland, Germany),
so they assigned everybody fixed working times, called shifts, extended upon 24
hours: the best way of exploiting the continuous presence of light of the
Arctic summer.
I was really lucky: my shifts are 08-12 and
20-24 and I am working between the Operation Room and the Hangar, as I am going
to describe.
The Operation Room is the place where
scientists, engineers and technicians control instruments and equipment fitted
in the ship and the deployment of further equipment into the sea.
I am currently working with Eli Anne
Esrdal, a young oceanographer (and meteorologist) from University Center in
Svalbard: she controls the deployment and recovery of equipment at given
stations while I write logs and enter data.
G.O.Sars Operation Room
(image: G.Realdon)
Moreover, when a water-sampling device called carousel water sampler (or rosette) is recovered into the Hangar, we take a sample of bottom water for control analysis.
The atmosphere at work is busy, but friendly and collaborative at the same time.
The weather is fairly good, given the location (latitude around 75°N): what could I wish more?
La vita a bordo di una nave da ricerca è estermamente organizzata, e
deve essere così, dati i costi di gestione di questo tipo di nave: un vero concentrato
di tecnologia e personale specializzato.
La coordinatrice del progetto e le
capo-spedizione (Renata G.Lucchi e Verdana Kovacevic, entrambe dell’OGS di
Trieste) avevano programmato in anticipo la tempistica delle attività che sarebbero
state realizzate da parte deidiversi gruppi di ricerca di varipaesi (Italia, Norvegia,
Svezia, Polonia, Irlanda, Germania); hanno quindi assegnato a ciascuno dei turni di
lavoro, chiamati “shifts”, sulla base delle 24 ore: il miglior modo di sfruttare
la continua presenza di luce dell’estate artica.
Io sono stata molto fortunata: i miei turnisono
08-12 e 20-24 e lavoro tra la Operation Room (sala di controllo) e l’Hangar,
come racconterò tra poco.
La Operation Room è il luogo in cui
ricercatori, ingegneri e tecnici controllano gli strumenti e le
attrezzature montat isulla nave, nonché la
calata a mare di ulteriori attrezzature scientifiche.
Attualmente sto lavorando con Eli Anne Ersdal,
una giovane oceanografa (e meteorologa)dell’University Center delle Svalbard: lei
controlla la calata e il recupero delle attrezzature nelle “stazioni” stabilite,
mentre io riempio schede di lavoro (“log”) e carico dati in
computer.
G.O.Sars Operation Room
(image: G.Realdon)
Inoltre, quando un dispositivo di campionamento dell’ acqua chiamato carousel water sampler (o rosette) rientra nell’Hangar, prendiamo un campione d’acqua di fondo per analisi di controllo.
L’atmosfera di lavoro è concentrata, ma allo stesso tempo amichevole e collaborativa.
Il tempo è piuttosto buono, in considerazione della posizione (circa 75° di latitudine): cosa potrei desiderare di piu?
Great! Giulietta I am so envious of you! I'll follow your adventure while I am in the commission of the final exam. Baci baci, Maddalena
RispondiEliminaDear Giulietta, I follow every word you put on the blog. It`s very exciting to work with the scientists. As biologist I would like to know more information about the water sample analysis. Best regards from Marina (Serbia)
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