domenica 13 luglio 2014

The Scientist Who Came in from the Cold

Ragnheid  Skogseth

Ragnheid is a Norwegian physical oceanographer who got her degree in Bergen University and in University Center in Svalbard (UNIS), where she is currently working (researching, supervising students and teaching).
By the way, UNIS is the world's northernmost institution for higher education and research, well known for Arctic studies.
Ragnheid’s main interest is dense water production in Storfjorden (Svalbard), when sea ice is formed in the polynyas, coastal areas freed of ice by the action of winds.

Polynya in the Barents Sea
(Image: Alfred Wegener Institut)

 Ragnheid also studies the heath transport to the Arctic caused by West Spitsbergen Current and coastal currents flowing along Svalbard, poorly described until now.
In this cruise she is making observations on coastal currents and on the properties of water masses, including a “plume” of cold and oxygen-rich water.
Ragnheid explains me that this plume is different from cold fresh water originating from glaciers and flowing at the surface of the sea, so it is really worth studying.
She is also making researches on North Atlantic Current (NAC), from which West Spitsbergen Current forms: this year NAC is entering West Svalbard shelf area, where – strangely - there was no ice in winter.
This situation was rare in the past, but has become quite common in recent years, perhaps because of climate change.
Svalbard ocean environment – she adds - is complicated, and further investigations are needed.
Driven by curiosity I ask her if it was hard to move to Svalbard from mainland, where she had been living before.
 Not at all, she says: when I studied in Svalbard I fell in love for this special place, I established my family here and I am not interested in moving. I only return in continental Norway for my holidays.


Ragnheid  Skogseth

Ragnheid  Skogseth

Ragnheid  Skogseth è un’oceanografa fisica; si è laureata all’Università di Bergen e all’University Center in Svalbard (UNIS), dove lavora attualmente, facendo ricerca, supervisionando studenti ed insegnando.
A proposito, UNIS è l’istituzione per l’insegnamento universitario e la ricerca più a nord del mondo  ed è rinomata per gli studi artici.
Il suo principale interesse di ricerca è la produzione di acqua densa a Storfjorden (Svalbard), dove il ghiaccio marino si forma nelle polynya, aree costiere libere dai ghiacci a causa dei venti.

polynya formation
(Image: Museo Nazionale dell'Antartide)

Ragnheid studia anche il trasporto di calore nell’artico ad opera della Corrente di Spitsbergen Occidentale e delle correnti costiere che scorrono intorno alle Svalbard, tuttora poco conosciute.
In questa crociera sta facendo osservazioni sulle correnti costiere e sulle proprietà delle masse d’acqua, compresa una “plume” di acqua fredda e ben ossigenata.
Ragnheid mi spiega che questa plume è diversa dall’acqua dolce e fredda che origina dai ghiacciai e scorre alla superficie del mare, quindi vale davvero la pena di indagarla.

Inoltre sta studiando anche la Corrente Nord Atlantica (NAC), dalla quale deriva la Corrente di Spitsbergen Occidentale: quest’anno la NAC sta entrando nella piattaforma continentale a ovest delle Svalbard dove – stranamente – in inverno non c’era ghiaccio.
Una situazione così era rara in passato, ma ultimamante è diventata piuttosto commune, forse a causa del cambiamento climatico.
L’ambiente oceanico delle Svalbard, aggiunge, è complicato e sono necessarie ulteriori ricerche.
Spinta dalla curiosità le chiedo se è stato duro per lei trasferirsi alle Svalbard, lasciando il continente dove aveva vissuto fino ad allora.

Per niente, mi dice: quando studiavo alle Svalbard mi sono innamorata di questo luogo speciale, qui ho messo su famiglia e non mi interessa di spostarmi. Torno sul continente solo per le vacanze.

Arctic Ocean circulation
(Image: Woods Hole Oceanographic Institution)


giovedì 3 luglio 2014

The Polish Polar Team


The research group on board the G.O. Sars includes also two young Polish oceanographers: Ilona and Magdalena.
 Ilona Goszczko comes from the Institute of Oceanology of the Polish Academy of Sciences (IOPAS), located in Sopot, on the Baltic Sea, where she moved after studying Physical Oceanography at the University of Gdansk.
Her main interest is to investigate ocean currents in the area where Northern Atlantic Water meets Artic Water along the Polar Front.
In this cruise she is collecting data from ADCP (Acoustic Doppler Current Profiler) an instrument for current velocity located in the keel of the ship and from CTD (a device for measuring temperature, salinity, dissolved oxygen and chlorophyll in the water).
CTD is cast down to the bottom of the sea at different locations during the ship’s route, giving an extensive picture of water properties in the studied area.

Ilona Goszczko

Also Magdalena Łącka, the other Polish girl, studied Oceanography at the University of Gdansk and now works as marine geologist at IOPAS, in the same institution as Ilona.
Here is researching paleo-environments and modern sedimentary processes in Svalbard, particularly in Storfjorden and Hornsund, and in the Baltic Sea.
In this cruise she is working with Ragnheid  Skogseth (a Svalbard’s researcher) on CTD data (see above).
Ilona and Magdalena tell me that Polish scientists have a long tradition of Polar exploration and research.
IOPAS, in fact, since nearly 100 years runs research stations in Svalbard and also in Antarctica.
I checked the beautiful website of the Polish Polar Station in Hornsund (Svalbard): the Polish Polar Team is really great!

Magdalena Łącka

Il gruppo di ricercatori a bordo della G.O.Sars comprende anche due giovani oceanografe polacche: Ilona e Magdalena.
Ilona Goszczko proviene dall’Istituto di Oceanologia dell’Accademia delle Scienze polacca (IOPAS) situato a Sopot, sul Baltico, dove si è trasferita dopo aver studiato Oceanografia Fisica all’Università di Gdansk.
Il suo principale interesse di ricerca è studiare le correnti oceaniche nell’area in cui l’acqua del Nord Atlantico incontra l’acqua artica lungo il Fronte Polare.
In questa crociera Ilona raccoglie dati dall’ ADCP (Acoustic Doppler Current Profiler), uno strumento per misurare la velocità delle correnti situato nella chiglia della nave, e dal CTD (un’apparecchiatura per misurare temperatura, salinità, ossigeno disciolto e clorofilla nell’acqua).
Il CTD è calato fin sul fondo del mare in molte “stazioni” lungo la rotta della nave, dando un quadro esauriente delle proprietà dell’acqua nell’area studiata.

Hornsund (Spitsbergen)
(Image: G.Realdon)

Anche Magdalena Łącka, l’altra ragazza polacca, ha studiato Oceanografia all’Università di Gdansk e ora lavora come geologa marina allo IOPAS, la stessa istituzione di Ilona.
Qui Magdalena sta studiando i paleo-ambienti e i moderni processi sedimentari nelle Svalbard, in particolare nelle zone di Storfjorden e Hornsund, e nel Mar Baltico.
In questa crociera sta lavorando con Ragnheid  Skogseth (una ricercatrice svalbardese) sui dati del CTD (vedi sopra).
Ilona e Magdalena mi raccontano che gli scienziati polacchi hanno una lunga tradizione di esplorazione e ricerca polare.
Lo IOPAS, infatti, da quasi 100 anni gestisce stazioni di ricerca alle Svalbard e anche in Antratide.

Ho controllato sul bel sito web della Polish Polar Station a Hornsund (Svalbard): il Polish Polar Team è davvero notevole!